Ritirata la moto dal gommista con le "scarpe nuove" o effettuato il collaudo e tutto è filato lisciopgiorgio ha scritto:effettivamente ricontrollando il CdS si parla di pneumatici uguali per asse. Evidentemente le moto hanno due assi ma, a differenza delle auto, 1 pneumatico per asse quindi, dal punto di vista strettamente normativo, è fattibile. Ciò significa, in sostanza, che gli pneumatici devono essere, per quanto applicabile ai vari tipi di mezzi:adidax ha scritto:Anche io non l'ho mai sentito dire che è vietato in quanto allo spezzato ho fatto due conti ...davanti molto morbido dietro più duro al centro e lateralmente la stessa mescola di quella anteriore...penso che in teoria non è male poi vedrò in pratica. CiaoMukka ha scritto:Fermo restando che anche secondo me lo "spezzato" è difficilmente migliore di una coppia di gomme studiate per lavorare insieme (c'è però chi lo fa con soddisfazione), non mi pare che sia vietato farlo dal CdS o sbaglio?
• quelli indicati sul libretto;
• della stessa marca;
• della stessa dimensione;
• della stessa categoria di utilizzo (es. strada, neve, fuoristrada);
• della stessa struttura: radiale o diagonale;
• dello stesso indice di velocità;
• dello stesso indice di capacità di carico.
Detto questo è anche vero che, oggi, il discorso delle mescole diverse regge fino ad un certo punto. Le case costruttrici tendono progettare e realizzare considerando, a parità di modello, il bilanciamento migliore tra mescole e carcasse, all'anteriore e posteriore, per garantire il corretto mix tra aderenza e durata.
Per questo, io personalmente, non li monterei mai differenti, almeno in strada, dove si trovano, in pochi metri, condizioni di grip che variano talmente tanto da rendere impossibile migliorare, da profani, quello che nasce da studi di professionisti.
Quindi nessun problema per il codice della strada..ciao